lunedì 30 agosto 2010

Agnello di Dio con le patate al forno!!!

Serata all'apparenza normale, si va a prendere un amico in aereoporto, lo riporti a casa e via, chiamando qua e la trovo compagnia e il tutto si trasforma in una delle più belle serata di questa estate 2010;

Risate, commenti e buoni propositi fra amici, riflessioni più o meno profonde, sfottò e sigarette smezzate,mi viene in mente questo:

Se sei incapace di ridere dove ti trovi lascia tutto e raggiungi quel posto dove ti vien facile farlo...Agnello di Dio con le patate al forno!!!

domenica 29 agosto 2010

Libero Grassi, sempre per non dimenticare.

Origini e impegno politico

Nato a Catania, ma trasferitosi a 8 anni a Palermo, i genitori gli diedero il nome di Libero in ricordo del sacrificio di Giacomo Matteotti. La famiglia è antifascista e il ragazzo matura anch'egli una posizione avversa al regime di Benito Mussolini. Nel 1942 si trasferisce a Roma, dove studia in Scienze Politiche durante la seconda guerra mondiale. Per non andare in guerra, entra in seminario, da cui però esce dopo la liberazione, tornando a studiare. Passa però a Giurisprudenza, all'Università di Palermo.

Malgrado voglia fare il diplomatico, prosegue l'attività del padre come commerciante. Negli anni cinquanta si trasferisce a Gallarate, dove entra nel meccanismo dell'imprenditoria. Torna a Palermo per aprire uno stabilimento tessile. Nel 1961 inizia a scrivere articoli politici per vari giornali e successivamente si dà anche alla politica attiva con il Partito Repubblicano Italiano, che lo mette a capo dell'azienda municipale del gas.
Minacce di Cosa nostra e assassinio

Dopo aver avuto alcuni problemi con la fabbrica di famiglia, viene anche preso di mira da Cosa nostra, che pretende il pagamento del pizzo. Libero Grassi ebbe il coraggio di opporsi alle richieste di racket della mafia, e di uscire allo scoperto denunciando gli estorsori. I suoi dipendenti lo aiutano facendo scoprire degli emissari, ma la situazione peggiora.

La condanna a morte di Grassi arriva con la pubblicazione sul Giornale di Sicilia di una lettera sul suo rifiuto a cedere ai ricatti della mafia. La sua lotta prosegue in televisione, intervistato da Michele Santoro a Samarcanda su Rai 3, e anche su una rivista tedesca colpita dal suo comportamento positivo volto a denunciare i mafiosi. Libero Grassi fu lasciato solo nella sua lotta contro la mafia, senza alcun appoggio da parte dei suoi colleghi imprenditori. Per questo fu assassinato il 29 agosto 1991. Il 20 settembre 1991, Santoro e Maurizio Costanzo dedicano una serata televisiva a reti unificate (Rai 3 e Canale 5) alla figura di Libero Grassi.

Per il suo omicidio sono stati condannati nel 2004 vari boss, tra cui Totò Riina, Bernardo Provenzano e Pietro Aglieri.

sabato 28 agosto 2010

Tre Allegri Ragazzi Morti - Sono Morto

Vajrasattva

Lasciar andare

Lasciar andare non è chiamarsi fuori, ma rendersi conto che non si possono controllare gli altri.
Lasciar andare non è far sì che gli altri imparino dalle naturali conseguenze dei loro atti, ma permettere loro di farlo.
Lasciar andare non è un'ammissione d'impotenza, ma comprensione che il risultato non dipende da noi.
Lasciar andare non è biasimare gli altri o cercare di cambiarli, ma tirar fuori il meglio da se stessi.
Lasciar andare non è giudicare, ma permettere agli altri di essere umani.
Lasciar andare non è mettersi in mezzo a dirigere tutto ma permettere agli altri di compiere i loro destini.
Lasciar andare non è non essere protettivi, ma permettere agli altri di affrontare la realtà.
Lasciar andare non è negare, ma accettare.
Lasciar andare non è brontolare, riproverare o discutere, ma vedere i propri difetti e correggerli.
Lasciar andare non è conformare ogni cosa ai propri desideri, ma prendere ogni giorno come viene avendo cura di se stessi.
Lasciar andare non è criticare o mettere a posto gli altri, ma cercar di diventare ciò che si aspira ad essere.
Lasciar andare non è piangere sul passato, ma crescere e vivere per il futuro.
Lasciar andare è aver meno paura e amare di più.
«Amare è lasciar andare la paura».

Lo Strano Caso

Semplice post per iniziare, è strano ma dopo tanto tempo, sembra passata un'eternità dai tempi in cui ero fra i primi ad avventurarmi su internet, connessione a 56k e tanto tempo a disposizione per fermarsi un attimo a riflettere, a riflettere si cosa non so dirlo con esattezza, lo si faceva e andava bene;

Se ricomincio a scrivere su un blog è per tanti motivi, il primo fra tutti la semplice voglia di ritornare a scrivere , insonnia forse, sarà che a tarda ora è sconsigliato mettersi a suonare il basso pompando sul volume, cercando di sperimentare qualche nuovo riff, fumare una sigaretta in tranquillità;

bho forse la sfida e cercare di capire al meglio un pò di cose o forse il fatto è che molte di queste si son capite e si fatica ad accettarle;

Il primo post è stato fatto, spero di mantenere un pò di anonimato ed evitare fraintendimenti, ovviamente ogni riferimento a fatti o persone è puramente voluto, quindi se qualcuno si offende chi se ne frega, incoerenza galoppante forse, cmq notte a tutti, e benvenuti allo Strano Caso spero vogliate tenermi compagnia!!!